Intervista ai TKE duo rap hardcore di Bari

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musicworldnews.it: Ciao TKE, siete sulla scena ormai da un pò, quali sono le soddisfazioni ( se ce ne sono state ) e le deluzioni nel vostro persorso artistico?

TKE: Soddisfazioni ce ne sono state: suonare con le band, condividere i palchi con Rocco Hunt, Avitabile, Colle der fomento, Mastafive, Kiave e Loop Luna; ricevere complimenti sinceri fatti di persona da artisti come Caparezza, Chief, J-ax a Monopoli, Grido; essere stati condivisi da Space One e dj Fabio B. Aver suonato per i compagni di Roma, Firenze, Milano, Taranto.
Dopo ‘Craxity’ abbiamo parlato in privato con Bobo Craxi e sapere che lui aveva ascoltato ‘Tu dò stiv’ fu una sorpresa.
La più grande soddisfazione fu conoscere e stingere la mano ad Aleida Guevara nella terra di Domenico Modugno.
Le delusioni assimilabili sono alla fine le solite tarantelle di persone che delle volte in dei momenti critici della vita di un emergente fanno credere che il suo valore sia più di quello che realmente in quel momento è, per un tornaconto personale.
Troppa grazia a Sand Andonij (si dice a Bari) Quindi un consiglio alle nuove generazioni: mai cadere negli eccessivi complimenti che vi fanno e nelle lodi. Pensate valgo davvero in questo momento del mio percorso come questa persona mi sta facendo credere? Se di fronte avete ua persona che sta da più tempo in questo ambiente, ancora di più dovete pensare NO.
I complimenti hanno un prezzo ma le critiche ti mettono le scarpe per camminare.

 

musicworldnews.it: Com’è stato passsare da grandi palchi condivisi con gli artisti sopra citati a piccole esibizioni in piazza con qualche spettatore incuriosito? 

TKE: Inizialmente ci pensi, prima di iniziare, non lo neghiamo. Però appena parte la musica ti rendi conto che l’emozione è sempre la stessa, l’adrenalina è sempre la stessa. Dal Bernabeu a uno stadio di periferia tipo quello del Monza è normale che cambia qualcosa. Però quando ti arriva la palla ai piedi sai quello che devi fare e questo non vuol dire che un giorno, anche se non è il Bernaubeu, non potrai fare delle belle prestazioni su campi di periferia. L’importante è non aver appeso le scarpe al chiodo al ”Bernabeu”.

 

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musicworldnews.it: Utilizzate molte volte il dialetto Barese, qual’è la motivazione?

TKE: Il dialetto è una lingua viscerale, è difficile non usarla…non si dovrebbe sopprimere la spontaneità.

 

musicworldnews.it: I vostri testi hanno un’impronta sociale che difficilmente apre porte verso quello che si potrebbe definire un successo mediatico. Avete mai pensato di mettere da parte il tema della denuncia sociale e dedicarvi a cose più leggere che potrebbero essere più ascoltati?

TKE: Si sarebbe facile, però dovremmo rinascere di nuovo, come persone diverse. Quando qualcuno ci consigliò questa scorciatoia, stoppammo per alcuni mesi con la musica e ci dedicammo a togliere gli acini dall’uva nelle campagne baresi. Quindi noi stiamo mettendo dei mattoni, può essere che vogliamo costruire un monovano sicuro e non un grattacielo senza fondamenta. Poi c’è chi è capace di costruire grattacieli con fondamenta. Diciamo che noi ‘soffriamo di vertigini’.

 

musicworldnews.it:  Il vostro ultimo disco dove lo troviamo?

TKE:  Su tutte le piattaforme digitali – spotify, amazon, itunes – anche sul nostro canale youtube (TkeOfficialTv) dove ci sono anche tutti i videoclip e i brani che abbiamo fatto uscire in questi anni. Potete trovarci anche su facebook come Tokarev (pagina fan). Il disco ‘Contundente’ si riconosce dalla copertina arancione con un martello al centro.

 

musicworldnews.it: In generale che musica ascoltate?

TKE: Dipende dai momenti. Da Cara Moglie a Ragazzi fuori (colonna sonora del film ): questo è un rito del prima e dopo live che non abbiamo mai cambiato. Poi da Figli dell’Officina a Lucio Battisti, da Rino Gaetano a Kurt Cobain, da Johnny Cash al rap, da Nino Rota a Morricone, da Celentano a Compay Segundo, Syd Barrett, Black Sabbath, Led Zeppelin, Deep Purple, Tupac, Keny Arkana, Dead Prez, Dope Dod, Run The Jewels.

 

musicworldnews.it: E del panorama Hip Hop italiano?

TKE: Beh, in Italia abbiamo dei mostri sacri che finiremmo nel 2030 se iniziassimo a elencarli.

 

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musicworldnews.it: Progetti futuri?

TKE: Stiamo per registrare un mixtape che si chiamerà Giovanni. La copertina ci è stata donata da Spencer Elden.

 

musicworldnews.it: Date un titolo a questa internvista.

TKE: COME UNA MONCADA…

 

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