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musicworldnews.it: Benvenuto Sickness El Bandog e complimenti. Il tuo nuovo singolo “Trouble” è un brano davvero potente che rimane impresso e che trasmette il senso di ansia e claustrofobia che hai vissuto sulla tua pelle. Vuoi raccontarci qualcosa in più in merito al tema trattato?
Sickness El Bandog: Questo pezzo è stato concepito con un mood ben preciso partendo dalla struttura, dalla base e dal testo stesso, in modo da trasmettere appunto questo senso di angoscia, di “trouble”. L’ho scelto come primo singolo del mio prossimo album perché non si allontana troppo dalle sonorità dei miei brani precedenti, a differenza del resto del disco nel quale ho voluto sperimentare di più.
musicworldnews.it: Il tuo stile è un interessante mix di rap, elettronica ed alternative. Come ti consideri all’interno della scena rap?
Sickness El Bandog: Personalmente e caratterialmente non mi sento parte di qualcosa, preferisco piuttosto ritagliarmi uno spazio mio all’interno della scena.
musicworldnews.it: L’album che ha segnato una svolta per la tua carriera è stato “Snaketown”, che contiene brani come “Ragazzi di Zona”, “Holy Pain” e “Soul Dealer Freestyle”. Che sentimenti provi ripensando a quel disco?
Sickness El Bandog: Ho un ricordo felice di quell’album. È stato un lavoro interamente “self-made”, l’ultimo caratterizzato da sonorità così violente e crude.
musicworldnews.it: Quali sono gli artisti italiani ed internazionali che apprezzi di più?
Sickness El Bandog: Sicuramente nel panorama italiano quelli che sono legati alla mia gioventù, cioè Noyz, Gué Pequeno, Emis Killa, Luchè; a livello europeo Gzuz e Collettivo 187. Sto inoltre seguendo molto da vicino la scena trap francese e londinese. Come artista di rap americano invece DaBaby.
musicworldnews.it: Che cosa pensi del mondo della trap e del suo pubblico?
Sickness El Bandog: È una scena in continuo movimento, senza punti di riferimento fissi o dogmi da seguire, questa è una cosa bellissima. Purtroppo essendoci così tanti prodotti in Italia, non sempre sono di qualità. Ormai il pubblico interagisce molto di più con l’artista e questa è un’arma a doppio taglio, poiché non sempre il pubblico riesce a filtrare ciò che è vero da ciò che fa solo parte dello show.
musicworldnews.it: Come si svilupperanno, secondo te, i generi rap e trap in Italia tra alcuni anni? Quali artisti, a tuo parere, sono destinati a lasciare il segno?
Sickness El Bandog: Credo che si distingueranno in tantissimi micro-generi. Difficile sapere chi lascerà il segno, perché ci sono artisti e prodotti nuovi ogni giorno. A mio parere i più promettenti in Italia sono Mr. Rizzus, Massimo Pericolo e Fudokk.
musicworldnews.it: Come sono nate le tue collaborazioni con BSMNT Basement di Brescia, la realtà booking – club live più innovativa della trap culture e The Saifam Group, etichetta discografica che ha lanciato artisti come Fabri Fibra, Club Dogo e Bassi Maestro?
Sickness El Bandog: Sono nate in maniera molto naturale, ognuno apprezzava il lavoro e la professionalità dell’altro e così è nato un rapporto lavorativo. Quello con l’etichetta è poco limitante, il fine è quello di migliorarsi a vicenda e avere una totale libertà espressione.
musicworldnews.it: Oltre che un artista sei uno sportivo professionista. Hai vinto il campionato italiano Juniores e diverse cinture a livello provinciale in discipline come il pugilato e le arti marziali miste. Com’è nata la passione per questi sport? Come organizzi il tuo tempo per riuscire a dedicarti a tutto?
Sickness El Bandog: La passione è nata grazie a mio padre e alla mia predisposizione fisica naturale. Per la musica ho rinunciato al professionismo e a combattere ad alti livelli. Mi dedico comunque ancora assiduamente alle arti marziali miste.
musicworldnews.it: Ci indichi i tuoi profili social per continuare a seguirti?
Sickness El Bandog: Instagram – sickness.bandog: https://www.instagram.com/sickness.bandog/?hl=it ;
Facebook – Sickness: https://it-it.facebook.com/pg/Elbandog/about/?ref=page_internal
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