Non tutti i dissing sono uguali, alcuni hanno chiaramente un significato e per far si che questo giunga a destinazione sarà opportuno che alle spalle vi sia tanta credibilità; Marracash ne sa qualcosa e prova quindi a spiegarlo attraverso un’intervista.
Per chi non lo sapesse, i dissing sono un elemento fondamentale nel mondo hip hop, fanno parte della cultura e le cosiddette diss track sono sempre esistite; hanno rappresentato il simbolo di lotte e critiche verso altre persone, una sorta di competizione a tutti gli effetti.
Marracash esprime il suo punto di vista a riguardo e sostiene che un dissing per poter lasciare il segno e non cadere nel banale deve pur sempre poter vantare determinate caratteristiche; un concetto rilasciato per Netflix, proprio in concomitanza con l’arrivo del documentario Rapture.
Lui stesso negli anni ha avuto modo di confrontarsi con altri personaggi della scena rap, insomma frecciatine ma pur sempre con stile, ma ci tiene a precisare che solitamente un dissing può funzionare solo se da entrambe le parti ci sono persone che possono competere, che sono quasi alla pari, dove quindi il divario non sarà certo abissale, quindi non esiste che un rapper emergente, si possa mettere contro un veterano, non solo non è credibile, ma si rischia grosso!
Stesso discorso se parliamo di frecciatine tra artisti che rappresentano generi musicali differenti, questo significa non avere motivi reali per confrontarsi, quindi si rischierebbe di finire presto nel dimenticatorio, oltre che sprofondare nel ridicolo.
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Marracash ci sorprende e dice di avere inventato lui il soprannome Guè Pequeno!
Con Marracash le novità non finiscono mai, quindi sempre in riferimento alla sua intervista per Netflix, vengono fuori alcuni aspetti molto singolari; sembra infatti che sia stato proprio lui ad inventare l’attuale Guè Pequeno.
Non si fa riferimento al personaggio e quindi alle sue effettive abilità sulla traccia, ma al soprannome, quello che attualmente lo rappresenta e con il quale l’artista si identifica alla grande; tutto partì dalla sua infanzia, in effetti il problemino con l’occhio è ben visibile.
Se un tempo però il soprannome era Guercio, per via della sua ptosi palpebrale, poi con il passare degli anni c’è stata una vera e propria evoluzione, che è andata praticamente a cavallo con la diminuzione progressiva dell’apertura del suo occhio.
Si è passati quindi da Guercio a Guè Pequeno, un salto di qualità, decisamente più originale del precedente, un soprannome che oggi il suo amico e socio porta in giro per l’Italia e per il mondo con grande soddisfazione.
Tutti lo conosciamo così ed a parlare poi sono i suoi brani, pezzi unici, flow invidiabile e tantissima creatività, per un ragazzo che in questi anni è riuscito a fare la differenza, vincendo dischi d’oro a profusione e facendo innamorare vecchie e nuove generazioni.
Marracash e Guè Pequeno sono grandi amici e soci della scena rap, che combo ragazzi!
Credit foto: Netflix
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