Se pensavi che la guerra fosse solo fatta di armi, forse dovresti ricrederti, perché al di la di missili e colpi a ripetizione, negli ultimi anni, in Siria tutti gli oppositori al regime hanno deciso di combattere anche attraverso la musica.
Un bel giorno ci fu un feroce bombardamento in Siria, non fu un bel risveglio, bisogna ammetterlo, così da quel momento qualcosa è cambiato, infatti, alcuni sostenitori del regime di Bashar al – Assad hanno deciso di unirsi in una protesta singolare, quella che li ha visti sfilare per le strade di Damasco a suon di musica.
Questa protesta non è passata certo inosservata, i motivi erano ben chiari, il loro obiettivo è sempre stato quello di mostrare tutto lo sdegno verso l’attacco condotto dagli Stati Uniti, così come anche dalla Francia, senza dimenticare affatto il Regno Unito. Questa manifestazione ha fatto il giro del mondo, in un attimo i video sono stati pubblicati anche sui social network; in tanti erano increduli, altri invece soddisfatti, perché questi ragazzi cantavano melodie da sempre amate ed apprezzate perchè appartenenti alla tradizione musicale siriana.
Questo non è stato ovviamente un caso isolato, in molti hanno preso spunto, ed hanno poi deciso di manifestare anche ad Aleppo, a Latakia, Sweida e Homs. Da qualche anno bisogna ammettere che i siriani hanno sofferto tantissimo a causa di guerre e continui bombardamenti, ecco perché in molti provano a fuggire, ma ci sono anche tante altre persone che provano a resistere combattendo a modo loro, con un’arma nuova che può colpire la mente dei diretti responsabili.
Ad esprimere il suo punto di vista è anche Bu Koithoum, un cantante rap appartenente al gruppo musicale LaTlateh, senza dubbio il più famoso del Paese; egli sostiene che in tanti sono stati uccisi proprio per i messaggi che lanciavano, artisti scomparsi per sempre, magari solo per il fatto di essere stati fin troppo diretti. Questo porta inevitabilmente a degli scontri, dove a dichiarare guerra sono i ribelli, così come anche l’esercito, quindi comunicare è senza dubbio un bene, ma bisogna stare molto attenti, perché la libertà per quanto sia bella a volte sembra divenire un miraggio.
La musica cresce in Siria, ed anche i cantanti ricevono le dovute attenzioni.
In Siria al giorno d’oggi di musicisti ce ne sono molti, ma tra i più importanti citiamo sicuramente LaTlateh, così come anche Mc RoCo, Munaqresh e Dee Kay; tra gli artisti più in voga troviamo poi Omar Offendum, un rapper che è stato anche presente all’interno della rivista Vice.
Proprio lui ha creato il brano Revolucion che su Youtube ha fatto registrare un vero e proprio record di visualizzazioni; egli sostiene che la musica oggi è un elemento che non deve mancare, rappresenta una delle armi più potenti e se utilizzata nel modo giusto, con tutti gli accorgimenti del caso sarà persino in grado di cambiare concetti della comunità, lanciando messaggi importanti.
E’ opportuno crederci, soprattutto in situazioni disperate, dove la musica può in pochissimo tempo regalare belle soddisfazioni; dando poi un’occhiata a quelli che sono gli attuali sostenitori di Assad, bisogna ammettere che esistono alcuni artisti che tendono ad utilizzare la musica per fare politica.
Questo può essere anche pericoloso, soprattutto per chi non ha molta esperienza nel campo, ad ogni modo ci sono brani considerati pro – regime, uno di questi è Good Morning Siria, ma non sarà certo l’unica scoperta, perché tra gli artisti più popolari ed amati troviamo ovviamente anche Eslam Jawaad, che indossa sempre una maglietta con la faccia di Assad ed invita ad avere coraggio.
La musica non delude mai, arriva al cuore di tutti.
Credit foto: formiche.net
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